domenica 24 dicembre 2006

10.000 metri sopra il cielo


Quest'anno il natale per me non avrà nè il panettone nè le lucine intermittenti del presepio, nè i jingle bells che risuonano nelle strade nè la tombola nè lo spettacolo delle 18.30 del film trash di De Sica e Boldi nè i doni sotto l'albero. Quest'anno il natale lo passerò in aereo. Sono stata indecisa fino all'ultimo se partire o no...destinazione New York. Ho confermato il biglietto oggi alle quattro e il mio volo parte domani mattina presto. Vado nella grande mela non per correre, non ancora...intanto la studio, preparo il terreno per la mia gara e mi godo l'eclettismo di una città che non dorme mai e che è ancora capace di sorpendermi dopo tanti anni che ci conosciamo.
Mi perderò tra le vetrine eccentriche di Soho, tra le gallerie d'arte di Williamsburg ,dentro ai caffè del Greenwich Village e tra le sfumature verdi e marroni di Central Park...
Buon natale allora a tutti voi che restate. Che sia un natale sereno e che ci regali un pò meno guerre, fuori e dentro di noi.
Lì, a 10.000 metri sopra il cielo, vi guarderò festeggiare felici con chi vi è accanto e sospirare di malinconia perchè un altro anno è già passato.

sabato 23 dicembre 2006

Alberto


Sono un pò di giorni che sto ferma per colpa di una tendinite fortissima al polpaccio trascurata in passato.
Mi lamento con tutti perchè fa un male assurdo e non accenna a diminuire e il fatto di non poter correre mi fa impazzire. Saltare gli allenamenti quando mancano meno di tre mesi alla maratona di Roma è, per una principiante come me, un grosso problema. Ho paura di perdere fiato e fondo, vedo i miei compagni progredire giorno dopo giorno e io mi sento pesante come una statua di gesso. E me la prendo con me stessa per non aver seguito i limiti naturali che il mio corpo, volente o nolente, ha.
Poi ieri alla radio ho sentito Aldo Rock e Linus raccontare la storia di Alberto Ceriani, un ragazzo di 36 anni non vedente che aiutato dall'amico Claudio Pellegri ha portato a termine la sua missione: partecipare all'Ironman di Kona nelle Hawaii. Alberto ha tagliato il traguardo dopo una sfida ai limiti della resistenza fisica in 13 ore e 52 minuti e ha pianto di gioia perchè ce l'ha fatta. Ha vinto la sua scommessa.
Mi sono sentita ridicola io che con la mia stupida tendinite non regalo un sorriso a nessuno da giorni. Allora ho guardato le mie adorate consunte Mizuno, ho messo un pò di crema antinfiammatoria sul polpaccio e sono andata a correre. Anche io, nel mio piccolo, voglio vincere questa scommessa.

mercoledì 20 dicembre 2006

Chi ben comincia




Questo blog nasce come una sfida che ho intrapreso con me stessa: allenarmi per partecipare alla mia prima maratona di New York il 4 novembre 2007. Quasi un anno di tempo per tagliare il traguardo di Central Park sotto le 4 ore.
La corsa è fatica, costanza, energia, adrenalina pura.Per me è uno stato di gioia e disciplina indescrivibile. Quando gambe e cuore non ce la fanno più è solo la testa che ti conduce alla fine della strada...superare la soglia della fatica fisica e non arrendersi in gara ma soprattutto nella vita.
Pensieri e allenamenti che spero di poter condividere con chiunque abbia voglia di seguirmi in questi lunghi mesi che avranno il colore bruciato e magnetico della terra che scorre sotto ai piedi.
E allora che la strada abbia inizio...sarà lunga, sarà dolce e amara, sarà fatica e distrazione, sarà incostante come me.
Sarà un giorno dopo l'altro ma alla fine, forse, sarà un giorno migliore.
Pronti a partire?