lunedì 28 luglio 2008

Il passato è una terra straniera


Si ricomincia, anzi qualcosa già è ricominciato…Ho ripreso ad allenarmi davvero. Sveglia la mattina presto per fare almeno 18-20 Km a Villa Pamphili. E poi un giorno a settimana, di solito il venerdì, le ripetute a Villa Glori. E’ bella Villa Glori in questa stagione perché c’è sempre un po’ d’ombra e poi il terreno è vario e quindi più allenante. Certo il ritmo non è più quello dell’inverno e i lunghi sono un po’ meno lunghi. Ma ci sta, fa molto caldo e in fondo mancano più di due mesi alla mia prossima maratona.
Ho deciso: sarà Amsterdam e sarà una bella sfida in terra straniera.
Sono riprese anche le gare; tutte distanze brevi che non digerisco tanto ma in questa stagione è difficile, anzi impossibile, competere in una mezza. Anche il fondo va in vacanza in estate.
Dopo due mesi di relax il mio fisico si sta lentamente riadattando ai ritmi più serrati della fase pre-maratona: la mattina faccio molta fatica ad alzarmi e a volte ho dei cali di energia che non avevo mai provato se non quando il fatidico “muro” delle Cascine a Firenze mi colpì all’improvviso senza lasciarmi scampo. Nelle ripetute sono lenta anche se molto regolare e non riesco più a farle in progressione. Ma c’è tempo e non ho fretta…
Ieri durante un lungo con Claudio sono caduta sull’asfalto e ho sbattuto forte il ginocchio. Un dolore lancinante, ero sicura di essermi rotta qualunque cosa. Ho stretto i denti, urlato un po’ ma dopo poco ho ripreso a correre. Perché è così che va la vita…Sacrificio, sudore e lacrime…ma il male non è poi così forte quando è passato…


“Tutto ciò che è stato,
se lo abbiamo visto quando era,
quando se ne va è tolto da dentro di noi.
Alla fine rimane ciò che e' rimasto di ieri e
ciò che rimarrà di domani:
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere
sempre la stessa persona ed un'altra.”