mercoledì 22 ottobre 2008

La stagione dell'amore viene e va


E improvvisamente è arrivato l’autunno…
Sono un po’ sparita con pensieri e parole perché sono successe tante cose in maniera così rapida e confusa che non ho avuto ancora neppure il tempo di metabolizzarle e renderle mie.
Dopo un’estate che ricorderò quasi esclusivamente per il caldo torrido e la pochissima voglia di correre ma anche per il sorriso incoraggiante di Fulvio e dei miei compagni dell’Elba, la nuova stagione si è aperta con una serie inaspettata di successi che mi hanno caricata a molla e regalato un nuovo entusiasmo che, a dirla tutta, avevo un po’ perso.
Certo è che non sono più il ghepardo di una volta: la scelta d’intraprendere una “carriera” da maratoneta ha avuto il suo peso sulle prestazione di velocità e quindi adesso i tempi delle 10 km (che ho deciso di abbandonare per un po’) e delle mezze si sono decisamente alzati. Si è vero c’è l’exploit incredibile della Human Race (40'46") ma quella è stata l’alchimia perfetta di una serata romana indimenticabile. Una sorta di stato di grazia che non credo avrò più il modo di sperimentare.
Comunque in tre settimane mi sono rifatta, insieme all’inseparabile Claudio che ha deciso anche lui di ricominciare a far girare quelle gambette da donna che si ritrova, di tutti quei chilometri di strada che mancavano alla mia vita. A cominciare dalla bella mezza maratona di Sabaudia in una torrida domenica di fine settembre in cui mi sono presa senza troppa fatica (chiudendo tranquillamente in 1h39minuti), su un lungomare laziale assolutamente mozzafiato ma non privo d’insidiose salitelle, un insperato secondo posto di categoria insieme a una scorta inesauribile di formaggi e altri prodotti del territorio!
Nel frattempo gli allenamenti sono ripresi più o meno costanti tra fondo e ripetute per un totale che si aggira adesso intorno ai 60-70 km a settimana che gestisco senza grosse difficoltà.
La domenica successiva però è arrivato come un fulmine a ciel sereno il vero momento di gloria di questa stagione podistica autunnale: un po’ per gioco un po’ per curiosità io e Claudio abbiamo deciso d’iscriverci alla Roma No Limits, un’assurda maratona di sopravvivenza che si snoda su 23 km di percorso insidioso all’interno della meravigliosa riserva naturale del lago di Anguillara e Martignano. Una prova di resistenza fisica che presenta prove quasi militaresche:guado del lago, arrampicata su rocce, attraversamento del fuoco,cancelli, salti nel vuoto, ponti tibetani sospesi nell’aria, passaggi strisciando sottoili spinati tra fango e sassi, lanci con la fune, sabbie mobili e chi più ne ha più ne metta. Una sorta di vera e propria gara di sopravvivenza in cui però oltre alla resistenza podistica (perché comunque sempre per 23 km quasi tutti in salita e su terreni accidentatissimi bisogna correre e anche un po’ veloce) era necessaria una buona dose di atleticità, coraggio e sana follia. Sono partita con una sorta di scetticismo per la paura di farmi male ma anche una buona dose d’incoscienza che mi ha fatto riscoprire un lato assolutamente battagliero di me che credevo perduto. Mi sono buttata in quest’avventura con una grinta e una tenacia che mi ha quasi sorpreso e mi ha concesso il lusso e l’onore di arrivare (merito anche di un miterioso belloccio che ha accompagnato sia fisicamente ma molto più mentalmente i mie sogni amorosi) completamente ricoperta di fango, lividi e graffi,seconda donna assoluta superando di gran lunga atlete dell’Esercito molto più forti ed esperte di me e di vincere una favolosa camel bag che sicuramente mi tornerà utile quando deciderò di correre la 100km del deserto. Una giornata di puro divertimento che mi ha distratto, almeno per una volta, da quella sensazione quasi meditativa che caratterizza invece le gare su strada. Anche Claudio ha chiuso con merito e con tanta, tantissima terra su qualunque angolo della pelle!
E poi la 30 km di Ostia, primo test per me su una lunghezza importante e anche unica in vista della maratona di Venezia che mi vedrà protagonista domenica 26 ottobre insieme alla piccola Daniela, mia straordinaria compagna di Pisa. La maratona del mare siè svolta in un clima rilassato in una giornata che assomigliava molto più a una mattinata di Luglio che a qualcosa di simile all’autunno. Alla partenza c’erano già quasi 27 gradi e io, per sdrammatizzare un po’ la tensione del lungo, ho avuto la brillante idea di correrla con un grembiule da cucina offerto da uno degli sponsor. Me misera! Perché il simpatico indumento col trascorrere delle ore di è appesantito dell’acqua degli spugnaggi assumendo la consistenza e il calore di una coperta termica che mi ha fatto arrivare alla fine con una media puntuale di 4’58” al Km sudata come un pesce scongelato e con una bella piaga dietro al collo. Cmq ho avuto il piacere di ritrovare, a distanza di quasi un anno, dei vecchi compagni di allenamenti di Villa Glori ed è stata una gioia poter condividere con loro progressi e attimi di vita.
Gli allenamenti settimanali sono continuati senza rilevanti miglioramenti né variazioni (nonostante una piacevole visita del mio coach Fulvio che ha fatto un saltino nella capitale per valutare "lo stato dei lavori" e condividere un’ottima cena con noi romani) e di questo pagherò le conseguenze a Venezia. Non ho lavorato assolutamente sul ritmo. Mi sono fissata sulle ripetute brevi e lunghe pensando che mi fossero utili per dare velocità alle gambe ma senza tenere conto che una maratona si vince con la testa e con la regolarità, non con le corse a perdifiato. Vabè mi rifarò a Firenze, spero, a fine Novembre mio vero obiettivo di stagione.
Week end scorso poi ultimo test un po’senza logica: sabato ho corso una frazione della terribile maratona a staffetta che ogni anno vede tutte le società podistiche romane scontrarsi su un percorso da incubo all’interno di Villa Borghese. Devo ammettere che proprio non è la mia gara. L'idea è quella di correre a manetta per poco meno di 10 km su un circuito che si ripete due volte in cui di pianura non c’è neppure l’ombra. Cmq nonostante una mia prestazione decisamente molto sotto le aspettative, abbiamo conquistato per la prima volta il quindicesimo posto assoluto e il record di Società. Va dato merito agli altri frazionisti(Marco C., Roberto e Piero) tra cui in particolar modo Marco Giovannini che sta attraversando una fase di forma davvero strepitosa! Un bel pomeriggio di sport e solidarietà di squadra che ritempra lo spirito e dispensa sorrisi che scaldano un po’ il cuore.
Il giorno dopo ho voluto tentare l’impresa di ripetere un buon risultato a Latina nella sua ormai sempre più partecipata mezza maratona. Una gara sottovalutata che è invece molto piacevole primo per la facilità del percorso quasi prevalentemente pianeggiante e poi per l’ottima organizzazione che accompagna gli atleti dall’inizio lla fine. Prestazione deludente e vistoso calo mentale. Proprio quello che non ci vuole una settimana prima di una maratona che adessovedo avvicinarsi giorno dopo giorno con sempre più ansia e paura.
E’ la prima volta che provo queste sensazioni spiacevoli a ridosso di una maratona, una tipologia di gara che sembrerebbe essermi stata cucita addosso. Mi auguro solo che le meraviglie di Venezia con i suoi ponti, il Canal Grande, i calli, i palazzi affrescati dal Tiepolo, le gondole e le migliaia di turisti sappiano tirar fuori quella stessa grinta e voglia di divertimento che ho riscoperto alla No Limits. Se così non dovesse essere cercherò comunque di portare a casa un tempo dignitoso senza tirare troppo.
Improvvisamente è arrivato l’autunno. Anche se le giornate sono ancora lunghe, il sole è alto e caldo e la mattina Villa Pamphili è morbida e accogliente come nei mesi passati. Ma qualcosa, silenziosamente, comincia a cambiare. E’ ancora impercettibile, forse è solo un pallido bagliore però è ormai tempo di una nuova stagione. Perchè i desideri non invecchiano, quasi mai, con l'età...