domenica 20 gennaio 2008

FIRENZE MARATHON 2007: CRONACA DI UNA DELUSIONE DA CUI RIPARTIRE


La maratona di Firenze non è andata proprio come speravo. Ero partita con l'idea di scendere sotto le 4 ore puntando a 3'50" ma il destino era dietro l'angolo...
La gara è partita domenica mattina da Piazzale Michelangiolo con le meraviglie di una città ricca di storia ai suoi piedi, in un clima festoso e con un altissimo numero di partecipanti tra cui moltissimi stranieri da ogni parte del mondo. Il tempo ha risparmiato la pioggia lasciando un pò di umidità e una temperatura leggermente superiore a quella prevista. L'organizzazione perfetta, le bellezze paesaggistiche e il buon vino hanno contribuito affinchè le premesse per una bella competizione ci fossero davvero tutte...
Alle 9.20 allo sparo di via una fiumana di gente desiderosa di "fare il miglior tempo" o anche solo di portare a termine un'esperienza unica com'è quella della maratona, ha iniziato a correre attraverso i lunghi viali che dalle colline fiorentine scendono verso il centro storico della città. Io mi sentivo forte e tranquilla, felice d'intraprendere questa nuova avventura con una motivazione in più perché per la prima volta a vedermi c'era tutta la mia famiglia: genitori, fratelli, nipotini, fidanzato e amici sparsi nei punti strategici del percorso pronti a sostenermi e a fare il tifo per tutti! I primi 29 chilometri sono filati lisci come l'olio, puntuale come un orologio ho tenuto la media di 5'30" al chilometro facendomi trasportare dall'entusiasmo e dal calore di una Firenze inedita dove il protagonista, almeno per un giorno, era lo sport sano, il divertimento e l'aria pulita! L'entusiasmo per i maratoneti è stato costante sia per i top runners sia per chi ha finito in oltre 6 ore; applausi, cori, incitamenti, striscioni non hanno abbandonato mai il lungo corteo e di questo va reso onore a un pubblico eterogeneo e appassionato. Grazie a tutti!
Poi dal 30esimo chilometro si entra nel Parco delle Cascine per circa 9 chilometri: la temperatura improvvisamente cala e il tifo per un po' sparisce...sei solo con te stesso e con la voglia di finire. E lì è stata la crisi. All'improvviso al 31esimo km le gambe hanno smesso di girare e sono diventate dure come macigni, mancavano ancora 4 Km al ristoro e mi è stato impossibile continuare. Mi sono seduta sul marciapiede per quasi 20 minuti combattuta tra il dolore alle gambe e la voglia di non deludere tutti coloro che mi aspettavano festanti all'arrivo. Alla fine ha prevalso la forza e mi sono detta "anche camminando piano piano ma voglio finire!". Così mi sono alzata e improvvisamente ho ricominciato a correre.Ovviamente con un ritmo più blando, ormai non cercavo più il mio tempo, volevo solo finire.
I chilometri hanno cominciato a passare uno dopo l'altro sempre più faticosi: 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38...e poi ecco che dal 39esimo si torna in città sono gli ultimi chilometri, la gente ricomincia a tifare per te e non so come sono riuscita a dare tutto quello che avevo,le gambe hanno ripreso pesantemente a girare ma ero lì a un passo dalla fine! All'improvviso vedo mio padre tra la gente che mi sorride e mi grida di tenere duro, poi il mio fidanzato quasi commosso, poi i miei fratelli, i miei nipotini e gli amici che hanno preparato uno striscione con scritto "vai zia cami nun mollà!", poi mia mamma che tiene al guinzaglio il cane che quando mi vede mi salta addosso e poi eccolo lì... l'ultimo chilometro...
A quel punto è solo il corpo che va, non capisco più niente, la gente grida, c'è musica, c'è un entusiasmo che non ti molla e io corro con tutto il fiato che ho, con tutto ciò che mi resta perché so che lì tra 1000 metri ci sono tutte le mie speranze, i mesi di allenamento e la soddisfazione di chi non ti vuole campione ma solo partecipante!Giro l'angolo e finalmente...il traguardo!Alzo le braccia al cielo quasi a voler ringraziare la città per questa emozione indimenticabile che ha saputo regalare agli oltre 8000 partecipanti! La mia famiglia è tutta lì che applaude e mi abbraccia come se avessi vinto le Olimpiadi e io inebriata di felicità mi scordo di tutto: del 30esimo Km, della crisi, del freddo di quel marciapiede, dei crampi alle gambe, di ciò che sarà domani e anche di quelle 4 ore e 8 minuti in cui ho concluso la mia gara.
Quarantotto ore dopo arriva la delusione per un obiettivo mancato, le domande sul perché di tanto dolore, su cosa non ha funzionato: certo è che dovrò rivedere la mia preparazione, forse imparare a gestire meglio le energie, l'inesperienza si paga sempre ma da quella s'impara.
Firenze è stata dolceamara ma è una gara che, per chi non l'avesse mai fatta, consiglio vivamente per l'atmosfera e per la piacevolezza del percorso.
Arrivederci dunque alla prossima maratona in primavera!
Grazie a tutti quelli che anche da lontano mi sono stati vicini con sincera ammirazione o con ironia in questi lunghi mesi in cui sono cambiate le stagioni, le scarpe da running, le canzoni nell'i pod, i tempi di allenamento ma in cui di sicuro non è cambiata la voglia di correre oltre quel traguardo personale che è la vita!

P.S.
Colgo l'occasione per fare i miei più sinceri complimenti a una vera campionessa qual' è Ileana che ha portato a termine la sua prova nello straordinario tempo di 3 ore e 36. Spero un giorno di seguire i suoi passi...